Il provvedimento di sgombero di un'area occupata senza titolo, conseguente a un decreto di espropriazione per pubblica utilità, è soggetto al rito abbreviato di cui all'art. 119, comma 1, lett. f), del Codice del processo amministrativo, con la conseguenza che i termini processuali, ivi compresi quelli per il deposito del ricorso, sono dimezzati ai sensi del comma 2 della medesima disposizione. Pertanto, il ricorso avverso tale provvedimento di sgombero, depositato oltre il termine dimezzato di quindici giorni dalla notifica, deve essere dichiarato irricevibile, in applicazione dell'art. 35, comma 1, lett. a), del Codice del processo amministrativo. Ciò anche qualora il ricorrente contesti la legittimità del precedente decreto di espropriazione, in quanto tale contestazione rientra nell'ambito applicativo del rito abbreviato di cui all'art. 119 c.p.a. Inoltre, il provvedimento di sgombero che abbia un contenuto pressoché identico a un precedente atto già noto al ricorrente, in quanto questi se ne era rifiutato di firmare, deve essere considerato come una mera reiterazione del precedente provvedimento, con la conseguente irricevibilità del ricorso per omessa impugnazione del primo atto. Le spese di lite seguono la soccombenza e sono poste a carico del ricorrente.