Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9519 del 2 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:9519PEN

Massima

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Il giudice per le indagini preliminari, nel rigettare la richiesta di archiviazione del pubblico ministero, può disporre l'imputazione coatta per un reato diversamente qualificato rispetto a quello individuato dal pubblico ministero nella richiesta di archiviazione, senza che ciò costituisca un atto abnorme o un'indebita sostituzione dei poteri del pubblico ministero. Il giudice, nell'ambito dei poteri attribuitigli, può procedere a una diversa qualificazione giuridica del medesimo fatto storico, purché si tratti dello stesso fatto e non di fatti storici diversi. Tale provvedimento del giudice non è impugnabile, in quanto rientra nei suoi poteri di valutazione e qualificazione giuridica dei fatti, senza che ciò comporti un'indebita ingerenza nelle attribuzioni del pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli ill.mi sig.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazi - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/04/2017 del GIP TRIBUNALE di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1.1 Con ordinanza in data 11/04/2017, il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di PALERMO disponeva l'imputazione coatta per il reato di appropriazione indebita nei confr…

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