Il potere sindacale di emanare ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art. 54, comma 2, del T.U. 18 agosto 2000 n. 267 per ragioni di pubblica incolumità è legittimamente esercitabile solo in presenza di un pericolo concreto e imminente per l'incolumità pubblica, accertato attraverso un'adeguata attività istruttoria e supportato da specifici atti o elementi scientifici, non essendo sufficiente una mera presunzione di pericolo; pertanto, è illegittima l'ordinanza sindacale che dispone la sospensione di lavori già autorizzati per l'installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica, senza l'indicazione di tali presupposti istruttori e probatori. Il principio di scissione degli effetti della notificazione, previsto dall'art. 149 c.p.c., si applica anche alla notificazione effettuata dall'avvocato ai sensi della legge n. 53/1994, sicché ai fini della tempestività della notifica rileva unicamente la data di consegna del plico all'agente postale incaricato del recapito, secondo le modalità stabilite dalla legge n. 890/1982; inoltre, non opera nella fattispecie la dimidiazione del termine di deposito del ricorso di cui all'art. 23-bis della legge n. 1034/1971, trattandosi di impugnazione di ordinanza contingibile ed urgente, non ricompresa tra le materie sottoposte al rito speciale contemplato dalla citata norma.