Cassazione penale Sez. III sentenza n. 33398 del 18 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33398PEN

Massima

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La condotta di detenzione di oggetti atti ad offendere, come aste di bandiere o sassi, posta in essere nell'ambito di disordini e scontri tra opposte tifoserie in occasione di competizioni sportive, integra il reato di cui all'art. 6-bis, comma 1, L. n. 401 del 1989, anche qualora non sia provato il loro effettivo lancio, in quanto l'utilizzo di tali oggetti, seppur non finalizzato al lancio, è comunque idoneo a mettere in pericolo l'incolumità pubblica. La valutazione della sussistenza del reato non può essere effettuata in modo atomistico, estrapolando la condotta del singolo dal contesto più ampio degli eventi, caratterizzato dal coinvolgimento di un numero rilevante di soggetti e da un fitto lancio di oggetti contundenti, circostanze che escludono l'applicabilità della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. La ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, fondata sulla deposizione di un teste oculare che ha riconosciuto con certezza gli imputati nelle fotografie, è immune da vizi logici o travisamenti della prova, in quanto il teste, pur portatore di una protesi oculare, ha fornito una descrizione puntuale degli imputati, la cui identificazione è stata agevolata dalla vicinanza degli stessi al momento dei fatti e dalla tempestività della ricognizione fotografica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/10/2017 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Stefano Corbetta;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Fimiani Pasquale, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore avv. (OMISSIS), del foro di Catania, per (O…

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