Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5807 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:5807SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente ordinare la demolizione di opere edilizie abusive, anche se oggetto di una precedente domanda di condono edilizio, qualora il proprietario abbia demolito e ricostruito il manufatto senza attendere la definizione del procedimento di sanatoria. In tal caso, infatti, la nuova opera realizzata deve considerarsi interamente abusiva, in quanto diversa da quella per la quale era stata presentata l'istanza di condono, e pertanto soggetta alle sanzioni previste dalla legge, senza che possa invocarsi il procedimento di sanatoria pendente. Inoltre, l'omessa presentazione della documentazione prescritta a corredo della domanda di condono edilizio impedisce il decorso del termine per la formazione del silenzio-assenso, rendendo legittima l'archiviazione della relativa istanza da parte del Comune. Il Comune, pertanto, non è tenuto a comunicare i motivi ostativi all'accoglimento della domanda di condono, in quanto trattasi di provvedimento vincolato e la violazione dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990 non è invocabile in relazione a procedimenti connotati da specialità normativa. Infine, il Comune può legittimamente ordinare la demolizione di opere abusive, anche se consistenti in interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione, qualora siano state realizzate in assenza del prescritto titolo edilizio e senza seguire la speciale procedura prevista dall'art. 35 della legge n. 47/1985 per gli interventi sulle opere oggetto di condono.

Sentenza completa

N. 10242/2009
REG.RIC.

N. 05807/2015 REG.PROV.COLL.

N. 10242/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10242 del 2009, integrato da motivi aggiunti, proposto da: ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), e con domicilio eletto presso il citato avv. ((omissis)) in Roma, via Buonarroti 40;

contro

il Comune di Tivoli, rappresentato e difeso dagli avv. ti ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio ex lege – in mancanza di domicilio eletto in Roma - presso la Segreteria del T.a.r. Lazio;

per l'annullamento

dell'ordinanza n. 641 prot. 42098 del 30.7.2009, notificata in data 3.8.2009, del Settore VI° - Urbanistica -Edilizia Privata…

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