Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunta da un compendio indiziario costituito da elementi quali: la partecipazione dell'indagato a conflitti interni all'associazione mafiosa, l'attività volta a rinsaldare i rapporti con esponenti di spicco del sodalizio, la dimostrata cognizione di questioni inerenti alle dinamiche riservate dell'organizzazione criminale, la condivisione dei metodi e degli obiettivi del gruppo, nonché la disponibilità a compiere azioni minatorie e di violenza fisica per conto dell'associazione. Tali elementi, adeguatamente illustrati e commentati nella motivazione del provvedimento, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti dall'art. 273 c.p.p., anche in assenza di dichiarazioni di altri partecipi al sodalizio che indichino espressamente l'organicità dell'indagato all'associazione mafiosa, trattandosi di un apprezzamento complessivo del quadro probatorio che il giudice è chiamato a effettuare.