Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39893 del 23 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:39893PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa, deve dare adeguata motivazione circa le ragioni che lo hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario, senza limitarsi a una mera rilettura delle risultanze processuali. Tali ragioni devono essere logicamente corrette e prive di aporie, valorizzando in particolare gli elementi che configurano l'univocità di significato del comportamento dell'imputato, come i compiti di particolare importanza e delicatezza a lui affidati nell'ambito dell'associazione criminale. La pendenza di un altro procedimento per il medesimo fatto, con eventuale pronuncia di insussistenza di gravi indizi da parte di altro tribunale del riesame, non costituisce di per sé una violazione di legge, ma può essere fatta valere con specifici rimedi previsti dal codice di rito. Ove il giudice abbia adeguatamente motivato la sussistenza dei gravi indizi sulla base di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della correttezza logica e della completezza della motivazione, senza poter procedere a una rilettura e rivalutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

LA. TO. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 11/03/2008 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G., Dr. Galasso Aurelio per l'annullamento con rinvio dell'ordinanza;

udito il difensore avv.to MAIORANO Ignazio.

RITENUTO IN FATTO

che il ricorrente impugna l'ordinanza in epigrafe indicata con la quale…

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