La dichiarazione di pubblica utilità di un'opera pubblica contenuta in un accordo di programma, che ha valore di strumento urbanistico esecutivo, non richiede l'indicazione dei termini di inizio e compimento dell'espropriazione e dei lavori ai sensi dell'art. 13 della legge n. 2359/1865, in quanto la funzione di tali termini è già adempiuta dalla disposizione dell'accordo che definisce i tempi di attuazione del progetto, in conformità all'art. 17 della legge n. 1150/1942. Tuttavia, qualora il decreto di occupazione d'urgenza disposto ai sensi dell'art. 22-bis, comma 6, del d.P.R. n. 327/2001 non sia seguito dall'adozione del decreto di esproprio entro il termine quinquennale ivi previsto, l'occupazione diviene illegittima e l'amministrazione è tenuta all'adozione di un provvedimento di acquisizione coattiva del bene ai sensi dell'art. 42-bis del medesimo d.P.R., con riconoscimento al proprietario del risarcimento del danno per il periodo di occupazione senza titolo, determinato forfettariamente nella misura del 5% annuo sul valore venale del bene, nonché dell'indennizzo per la perdita della proprietà, commisurato al valore di mercato del bene al momento dell'acquisizione, nel rispetto del principio del ristoro integrale del danno subito.