Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice chiamato a decidere sull'estradizione di un soggetto verso uno Stato estero deve effettuare un attento esame delle circostanze addotte dalla difesa in merito al rischio di persecuzione politica nel Paese richiedente, anche alla luce di fonti informative qualificate che evidenzino carenze del sistema giudiziario in termini di imparzialità e indipendenza. Ove siano prospettati elementi idonei a far sorgere un fumus persecutionis, il giudice è tenuto a compiere gli opportuni approfondimenti e accertamenti previsti dalla legge, non potendosi ritenere sufficienti a escludere tale rischio il mero materiale probatorio allegato a sostegno della domanda estradizionale o l'esistenza di una condanna definitiva a carico dell'estradando. Solo in presenza di una adeguata e circostanziata motivazione che escluda in modo convincente il pericolo di persecuzione politica, il giudice può autorizzare l'estradizione, dovendosi altrimenti negare la consegna dell'individuo allo Stato richiedente.