Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33230 del 28 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:33230PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta reiterata di minaccia o molestia provoca nella vittima un grave stato di ansia e paura per la propria incolumità o la costringe a modificare le proprie abitudini di vita, a prescindere dalla descrizione esplicita di tali eventi da parte della persona offesa, essendo sufficiente che essi emergano dal complesso degli elementi fattuali accertati. Il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612-ter c.p.) si realizza anche con la semplice trasmissione, senza il consenso della persona rappresentata, di foto che ritraggano parti erogene del corpo, come il seno, in contesti che evochino la sessualità, a prescindere dalla raffigurazione di organi genitali o di atti sessuali veri e propri, purché sussista il dolo specifico di recare nocumento alla vittima. I due reati, pur essendo entrambi a tutela della libertà morale, sono autonomi e distinti, non configurandosi un rapporto di specialità o di assorbimento tra di essi, in quanto differiscono per le condotte incriminate, gli eventi richiesti e i beni giuridici tutelati, sicché il loro concorso formale è configurabile anche in presenza di una pluralità di condotte reiterate di diffusione illecita di immagini nell'ambito di un più ampio contesto di atti persecutori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. TOSCANI Eva - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Te.Gi. nato a L il (Omissis)
avverso la sentenza del 13/07/2021 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere EVA TOSCANI;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Stefano Tocci, che ha concluso chiedendo la revoca della sentenza e l'adozione dei provvedimenti consequenziali
RITENUTO IN FATTO
1. Te.Gi. proponeva ricorso per cassazione, per il tramite del difensore di fiducia, avv. Ma.Ce., avverso la sentenza con la quale la Corte di appello di Roma aveva confermato la sua condanna …

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