Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23322 del 29 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:23322PEN

Massima

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Il maltrattamento nei confronti del coniuge separato integra il reato di cui all'art. 572 c.p. anche dopo la cessazione della convivenza, in quanto il vincolo familiare permane nonostante la separazione, in virtù degli obblighi di reciproco rispetto, assistenza morale e materiale discendenti dall'art. 143, comma 2, c.c. La violenza domestica, fondata su motivi di genere, spesso si protrae e si aggrava proprio con la scelta della persona offesa di interrompere la relazione attraverso la separazione, atto di affermazione della propria autonomia e libertà negata dall'uomo maltrattante. Inoltre, in situazioni di pregressa violenza domestica, i figli possono costituire per l'agente l'occasione o lo strumento per proseguire i maltrattamenti ai danni della madre, integrando così il reato di cui all'art. 572 c.p. anche dopo la separazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VILLONI Orlando - Presidente

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

Dott. RADDUSA P. Benedetto - Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17 giugno 2022 della Corte di appello di Bari;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
sentita la relazione svolta dalla Consigliera Paola Di Nicola Travaglini;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffaele Gargiulo, che ha chiesto di dichiarare il ricorso inammissibile; lette le conclusioni dell'Avvocato (OMISSIS), per la costituita parte civile (OMISSIS), che…

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