Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13636 del 1 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13636PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla gravità dei fatti contestati, dalle modalità della condotta e dalla personalità dell'indagato, come evidenziata anche da precedenti penali specifici che denotino una propensione alla violenza e alla commissione di reati della stessa specie. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, anche in assenza di elementi concreti di imminente reiterazione, purché il pericolo di recidiva sia attuale e concreto al momento della decisione. La valutazione del giudice in tal senso è incensurabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici nell'iter argomentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Di. Mu. Pa. ;

avverso l'ordinanza in data 1-10-2007 del Tribunale di L'Aquila;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis));

Udite le richieste del Pubblico Ministero, Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.-. Il difensore di Di. Mu. Pa. ricorre per cassazione avverso l'ordinan…

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