Cassazione penale Sez. III sentenza n. 49741 del 6 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49741PEN

Massima

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Il contrasto di giudicati che legittima la revisione ai sensi dell'art. 630 c.p.p. attiene esclusivamente ai fatti storici presi in considerazione per la ricostruzione del fatto-reato, e non alla valutazione dei fatti né all'interpretazione delle norme processuali in relazione all'utilizzabilità di una determinata fonte di prova. Pertanto, il mero contrasto tra le valutazioni probatorie effettuate in processi diversi, anche se riguardanti gli stessi fatti, non costituisce motivo di revisione, qualora i fatti storici posti a fondamento delle rispettive pronunce non risultino inconciliabili. La revisione è ammissibile solo quando vi sia un effettivo e insanabile contrasto tra i giudicati in ordine alla ricostruzione del fatto materiale, e non quando le divergenze riguardino esclusivamente la valutazione della prova o l'interpretazione delle norme processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/04/2019 della Corte di Appello di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NOVIELLO Giuseppe;
lette le conclusione del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Potenza, con ordinanza del 2 aprile 2019 ha dichia…

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