La normativa di riferimento, in particolare l'art. 45 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, prevede che il divieto di prosecuzione di un'attività di modifica di impianti radioelettrici esistenti possa essere adottato dall'ente locale esclusivamente nel caso in cui l'organismo competente (ARPA) rilasci un parere negativo, essendo esclusa la possibilità di un diniego fondato sul parere del Responsabile dell'Area Tecnica del Comune. Pertanto, qualora l'ARPA abbia espresso parere favorevole, il provvedimento di divieto adottato sulla base del parere negativo del Comune risulta illegittimo. Inoltre, le infrastrutture delle reti pubbliche di comunicazione, in quanto assimilate alle opere di urbanizzazione primaria, sono compatibili con qualsiasi zonizzazione urbanistica e prevalgono sulle disposizioni locali in contrasto, le quali devono essere disapplicate. Il principio di diritto che emerge è che l'installazione e la modifica di impianti radioelettrici esistenti, nel rispetto dei limiti e dei valori di esposizione previsti dalla normativa, non può essere impedita dall'amministrazione comunale sulla base di valutazioni di natura urbanistica, essendo prevalente l'interesse pubblico nazionale alla realizzazione e al completamento delle reti di comunicazione elettronica.