Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46259 del 14 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:46259PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minacce, costringe la vittima a rinunciare a un proprio legittimo diritto di credito, procurandosi così un ingiusto profitto patrimoniale, anche se distinto da quello eventualmente già conseguito con precedenti condotte delittuose come la truffa. Ai fini della sussistenza del reato di estorsione, è sufficiente che le minacce siano idonee a incutere timore nella vittima e a paralizzare la sua pretesa di ottenere il pagamento di quanto dovuto, senza che sia necessario l'effettivo conseguimento del profitto da parte dell'agente. Il reato si considera consumato e non tentato quando le minacce hanno effettivamente impedito alla vittima di ottenere il pagamento del suo credito, anche se questa abbia successivamente agito per vie legali. La valutazione della credibilità della persona offesa e della gravità delle minacce rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo vizi logici o contraddittori. La recidiva e l'aumento di pena per continuazione possono essere ritenuti sulla base di una motivazione che faccia riferimento ai precedenti penali dell'imputato e alla gravità complessiva dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/06/2018 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dr. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Dall'Olio Marco, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi;
uditi i difensori:
avv. (OMISSIS…

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