Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33962 del 14 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:33962PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria di somme di denaro incassate per conto dell'amministrazione pubblica cui è preposto, omettendone il versamento e la contabilizzazione, integra il reato di peculato. Tale condotta appropriativa può essere provata in modo indiretto attraverso l'esame della documentazione contabile e amministrativa dell'ufficio, che attesti l'effettivo incasso delle somme da parte del pubblico ufficiale, anche in assenza di riscontri diretti nei suoi conti personali. Inoltre, il pubblico ufficiale che, mediante artifici e raggiri, induce in errore un soggetto privato inducendolo a pagare somme non dovute per prestazioni inesistenti o maggiorate, integra il reato di truffa aggravata. In tali casi, il profitto del reato, oggetto di confisca per equivalente, corrisponde all'intero importo indebitamente incassato, al netto delle somme già versate all'amministrazione, senza che rilevi la mancata individuazione di tale profitto nei conti personali dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/10/2020 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIORDANO Emilia Anna;
sentita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CIMMINO Alessandro che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore del ricorrente, avvocato (OMISSIS) che ha concluso chiedendo l'…

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