Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: L'istituto della "particolare tenuità del fatto" di cui all'art. 131-bis c.p., introdotto dal d.lgs. n. 28/2015, ha natura sostanziale e non processuale, configurandosi come una causa di non punibilità che esclude l'applicazione della pena per fatti di modesta offensività. Pur essendo applicabile retroattivamente ai sensi dell'art. 2, comma 4, c.p., tale causa di non punibilità non può travolgere il giudicato penale già formatosi prima della sua entrata in vigore, in quanto il giudicato rappresenta un limite invalicabile all'applicazione retroattiva di norme più favorevoli. Ciò in quanto la valutazione sulla tenuità del fatto richiede un accertamento di merito sulla concreta offensività della condotta, accertamento che non è compatibile con la struttura vincolata del procedimento di esecuzione, il quale si limita a verificare la sussistenza e il contenuto del titolo esecutivo senza poter procedere a nuove valutazioni di fatto. Pertanto, il giudicato penale consolidatosi prima dell'entrata in vigore dell'art. 131-bis c.p. impedisce di applicare retroattivamente tale causa di non punibilità in sede esecutiva.