Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39960 del 9 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39960PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, subisce minacce da parte di un soggetto al fine di costringerlo ad omettere un atto d'ufficio, integra il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. Tale condotta è punibile anche qualora il pubblico ufficiale non abbia effettivamente omesso l'atto, essendo sufficiente la mera minaccia per la consumazione del reato. La valutazione della sussistenza della minaccia e della sua idoneità a costringere il pubblico ufficiale all'omissione dell'atto deve essere effettuata in base a un giudizio di tipo oggettivo, avendo riguardo alle concrete modalità e circostanze in cui la condotta minacciosa si è manifestata, senza che rilevi la mera percezione soggettiva della vittima. Pertanto, il giudice di merito può ritenere integrato il reato di minaccia a pubblico ufficiale anche sulla base delle dichiarazioni testimoniali che descrivano un comportamento minaccioso e intimidatorio del soggetto agente, a prescindere dalla corrispondenza letterale tra le espressioni riferite e quelle contestate nell'imputazione, purché sia comunque accertata la sussistenza di una minaccia idonea a condizionare l'attività del pubblico ufficiale. In tali casi, l'eventuale divergenza tra l'imputazione e la prova acquisita non integra un vizio di travisamento della prova, ma al più una mancata correlazione tra accusa e decisione, che tuttavia non determina l'annullamento della sentenza ove l'imputato abbia avuto la possibilità di difendersi su tutti gli elementi posti a fondamento della condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 28/11/2011 della Corte di appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

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