Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9156 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:9156SENT

Massima

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La confisca definitiva di un bene determina lo scioglimento dei contratti aventi ad oggetto un diritto personale di godimento, nonché l'estinzione dei diritti reali di godimento sui beni stessi, anche qualora il soggetto occupante continui a versare all'Agenzia somme corrispondenti a un canone di locazione e/o occupazione. L'ordinanza di sgombero di un immobile confiscato non richiede una specifica motivazione in ordine alla ritenuta non prosecuzione del rapporto contrattuale, in quanto l'effetto risolutivo dei contratti di locazione in corso si produce ex lege al momento in cui la confisca diventa definitiva. La confisca di un bene quale misura di prevenzione antimafia, pur incidendo sul diritto di abitazione, non contrasta con le norme della CEDU, in quanto essa è una misura indispensabile per contrastare il crimine organizzato e rispetta il giusto equilibrio tra l'interesse generale e la salvaguardia dei diritti dell'individuo. Il termine assegnato per il rilascio spontaneo dell'immobile confiscato non risulta incongruo o irragionevole, tenuto conto che l'immobile è occupato in forza di una confisca divenuta definitiva da oltre un anno. La necessità di previa destinazione pubblicistica dell'immobile confiscato non sussiste qualora sia necessario procedere alla vendita degli immobili o di parte di essi per soddisfare i creditori riconosciuti dal giudice delegato ai sensi dell'art. 59 del d.lgs. n. 159/2011. Il proprietario di una quota minoritaria di una società cui appartiene l'immobile confiscato non è legittimato a proporre opposizione all'esecuzione dell'ordinanza di sgombero, in quanto oggetto del giudizio è la detenzione dell'immobile e non la proprietà dello stesso.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/08/2020

N. 09156/2020 REG.PROV.COLL.

N. 09319/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9319 del 2019, proposto da
-OMISSIS-, -OMISSIS-e -OMISSIS-, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis))è e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, via ((omissis)), 1;

contro

Ministero dell'Interno e Agenzia Nazionale per l'Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, in persona dei legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso cui domiciliano “ex lege” in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Coman…

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