Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il ricorso per cassazione deve contenere, a pena di inammissibilità, una sommaria esposizione dei fatti di causa, idonea a garantire alla Corte di Cassazione l'acquisizione di una chiara e completa cognizione del fatto sostanziale che ha originato la controversia e del fatto processuale, senza dover ricorrere ad altre fonti o atti in suo possesso, compresa la stessa sentenza impugnata. Tale esposizione deve indicare, sia pure in modo non analitico o particolareggiato, le reciproche pretese delle parti, con i presupposti di fatto e le ragioni di diritto che le hanno giustificate, le eccezioni, le difese e le deduzioni di ciascuna parte in relazione alla posizione avversaria, lo svolgimento della vicenda processuale nelle sue articolazioni e, dunque, le argomentazioni essenziali, in fatto e in diritto, su cui si è fondata la sentenza di primo grado, nonché le difese svolte dalle parti in appello (ove previsto) e il tenore del provvedimento impugnato. L'irriducibile lacunosità nella illustrazione di tali elementi nel corpo del ricorso per cassazione ne impone la dichiarazione di inammissibilità.