Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7752 del 25 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:7752PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione per il traffico di stupefacenti può essere integrata anche dalla condotta di coloro che, pur non essendo promotori o organizzatori, svolgono compiti di fiancheggiamento, vigilanza, custodia e spaccio, purché consapevoli del collaudato modus operandi reiterato in maniera precisa e puntuale per lo smercio di sostanze stupefacenti, essendo tali condotte funzionali all'esistenza dell'associazione. Ai fini della configurabilità del reato di partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, non è necessario che l'imputato rivesta un ruolo apicale o di particolare rilievo all'interno dell'organizzazione, essendo sufficiente il suo contributo, anche modesto, purché consapevole e volontario, al perseguimento degli scopi illeciti dell'associazione, attraverso lo svolgimento di attività strumentali e funzionali al traffico di droga, come il ruolo di vedetta, di custode o di spacciatore. La valutazione della sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti deve essere effettuata sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi probatori, senza che sia necessaria la prova di un diretto coinvolgimento dell'imputato in attività di spaccio o di organizzazione del traffico, essendo sufficiente la dimostrazione del suo contributo, anche modesto, al perseguimento degli scopi illeciti dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso contro l'ordinanza del Tribunale per il Riesame di Bari emessa il 02/04/2015 nel proc. N. 347/15 R.T.L. e 20117/13 R.G.P.M. presentato da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. COSTANZO Angelo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

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