Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10982 del 1 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:10982PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di prevenzione patrimoniale, adottato ai sensi della legge n. 575 del 1965, può essere revocato solo in presenza di elementi nuovi e decisivi, idonei a dimostrare la legittima provenienza del patrimonio confiscato. La mera contestazione di elementi di fatto già valutati dai giudici di merito, senza l'allegazione di nuove prove concrete, non è sufficiente a giustificare la revoca del provvedimento ablativo definitivo. Inoltre, il lasso di tempo intercorso tra la disponibilità delle somme utilizzate per l'acquisto e il momento dell'acquisto stesso, nonché l'incongruenza tra il valore degli acquisti e l'entità delle risorse finanziarie dichiarate, costituiscono indici sintomatici della sussistenza dei presupposti per il mantenimento della confisca, in assenza di una convincente dimostrazione della legittima provenienza del patrimonio. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, se non in presenza di vizi logici o giuridici manifesti nella motivazione, che non risultano integrati nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. BELMOMTE Maria T. - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 5/03/2019 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. B. Calaselice;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con decreto della Corte di appello di Roma, del 5 marzo 2019, veniva r…

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