Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6464 del 17 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:6464PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione dei provvedimenti cautelari adottati dal giudice del riesame, è tenuto a verificare esclusivamente la presenza di due requisiti: l'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che hanno determinato il provvedimento e l'assenza di evidenti illogicità nelle argomentazioni, senza poter sindacare gli elementi fattuali e valutativi sottesi all'adozione della misura cautelare, i quali rientrano nella competenza esclusiva e insindacabile del giudice del merito. Pertanto, la valutazione dell'adeguatezza della sola misura cautelare della custodia in carcere, rispetto alle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lett. c), c.p.p., può essere ritenuta legittima quando il giudice del riesame abbia motivato in modo specifico, con riferimento al fatto, alle sue motivazioni e alla personalità dell'indagato, circa la propensione di quest'ultimo all'inosservanza degli obblighi connessi a misure meno afflittive, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi a valutazioni di merito sulla congruità di tale motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la ordinanza 21/10/2011 del Tribunale per il riesame di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso chiedendo annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza …

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