Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39020 del 20 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39020PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, consapevole dell'innocenza della persona accusata, formula denunce o querele contenenti fatti falsi, al fine di attribuire a questa una responsabilità penale. Tuttavia, tale consapevolezza dell'innocenza può essere esclusa qualora la ritenuta o supposta illiceità dei fatti denunciati sia ragionevolmente fondata su dati storici oggettivi, connotati da un riconoscibile margine di serietà e tali da indurre in concreto condivisibili dubbi da parte di un soggetto di normale cultura e capacità di discernimento, che versi nella stessa situazione e disponga degli stessi elementi informativi. Pertanto, la valutazione dell'elemento soggettivo del reato di calunnia deve tenere conto della complessiva condotta dell'imputato, delle circostanze concrete in cui si sono svolti i fatti e della plausibilità delle sue convinzioni, al fine di accertare se egli abbia agito nella consapevolezza dell'innocenza delle persone incolpate oppure sulla base di un ragionevole convincimento, ancorché erroneo, della loro responsabilità. Solo in quest'ultimo caso, l'imputato non potrà essere ritenuto responsabile del reato di calunnia, in quanto la sua condotta, pur risultando oggettivamente falsa, non sarà connotata dal dolo specifico richiesto dalla fattispecie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza in data 09/05/2012 della Corte di Appello di Trieste;

esaminati gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del consigliere dott. ((omissis));

udito il pubblico ministero in persona del sostituto P.G. dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che si e' riportato a…

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