Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13559 del 30 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:13559PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta documentale si configura quando l'agente, con coscienza e volontà, tiene una contabilità irregolare o compie altri fatti idonei a impedire la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari della società fallita, anche in assenza di un intento distrattivo. L'elemento psicologico richiesto è il dolo generico, consistente nella consapevolezza che il comportamento tenuto rende impossibile la ricostruzione delle vicende patrimoniali dell'impresa. La valutazione della sussistenza di tali elementi è rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione deve essere logica, coerente e completa nell'esame degli elementi probatori, senza che il giudice di legittimità possa sindacare il merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1810/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 10/01/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. CEDRANGOLO, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 10 gennaio 2014 la Cort…

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