Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36788 del 12 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36788PEN

Massima

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La retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare, prevista dall'art. 297 comma 3 c.p.p., opera soltanto quando tra i fatti oggetto delle diverse ordinanze cautelari emesse in procedimenti pendenti davanti ad autorità giudiziarie diverse sussiste una connessione qualificata ai sensi dell'art. 12 comma 1 lett. b) e c) c.p.p., e non è sufficiente una mera connessione soggettiva relativa alla riferibilità dei fatti al medesimo soggetto. Inoltre, la retrodatazione è applicabile solo se i due procedimenti sono pendenti davanti alla stessa autorità giudiziaria e la loro separazione non sia frutto di una scelta strategica del pubblico ministero. In assenza di tali presupposti, i termini di decorrenza della seconda misura cautelare decorrono dalla data di esecuzione o notificazione della prima, senza possibilità di retrodatazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) HI. YL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1070/2010 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 19/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADRIANA CARTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. FODARONI Maria Giuseppina che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RILEVA IN FATTO

1.- Con ordinanza 19 ottobre 2010 il Tribunale del riesame di Firenze respingeva l'appe…

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