La normativa regionale vigente al momento della definizione del procedimento, in particolare l'art. 7 bis della LRC n. 19/09 introdotto dalla LRC n. 16/14, disciplina in modo specifico gli interventi relativi al recupero e riutilizzo di complessi industriali e produttivi dismessi, consentendo la delocalizzazione delle relative volumetrie in altre aree, ma limitatamente ai casi in cui la nuova destinazione d'uso sia compatibile o complementare con l'attività produttiva, senza ammettere la possibilità di mutamento in destinazione residenziale. Tale disciplina regionale, adottata in attuazione dell'art. 5 comma 9 del D.L. 70/2011, costituisce una scelta legislativa legittima, in quanto rientrante nell'ambito delle facoltà concesse dalla norma nazionale alle Regioni di definire le modalità, i limiti e i contenuti delle misure incentivanti per la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente. Ne consegue che il diniego opposto dall'amministrazione comunale all'istanza di permesso di costruire finalizzata alla delocalizzazione di un complesso produttivo dismesso con mutamento di destinazione d'uso in senso residenziale risulta conforme alla normativa regionale vigente al momento della conclusione del procedimento, in applicazione del principio del "tempus regit actum", secondo cui ciascuna fattispecie deve realizzarsi nell'osservanza della norma vigente al momento in cui la stessa si perfeziona.