Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2710 del 22 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:2710PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'espressione di critiche, anche aspre e villane, nei confronti di pubblici ufficiali nello svolgimento delle loro funzioni non integra di per sé il reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all'art. 341-bis c.p., essendo necessario che le espressioni utilizzate manifestino una carica di disprezzo non solo verso la persona offesa, ma anche verso la divisa o l'istituzione che essa rappresenta, concretando così l'elemento oggettivo e soggettivo del reato. La mera valutazione critica, anche se dura nei toni, dell'operato del pubblico ufficiale non è sufficiente a integrare il reato, dovendosi accertare che le espressioni utilizzate abbiano superato i limiti della continenza e della continua polemica, esprimendo un atteggiamento di disprezzo e vilipendio non solo della persona, ma anche dell'ufficio e della funzione esercitata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Mauriz - Rel. Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/06/2016 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa ((omissis)) che conclude per l'inammissibilita';
udito il difensore avvocato (OMISSIS) del foro di Roma in sostituzione (deposita nomina a sostituto processuale) dell'avvocato (OMIS…

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