L'amministrazione aggiudicatrice è tenuta al risarcimento del danno nei confronti dell'impresa esclusa illegittimamente da una gara d'appalto, qualora l'esclusione sia stata annullata in sede giurisdizionale e l'impresa dimostri di essere stata la migliore offerente in gara. In tali casi, il lucro cessante risarcibile può essere determinato in via equitativa nella misura del 5% dell'importo contrattuale, a condizione che l'impresa danneggiata non abbia potuto utilizzare le proprie maestranze e mezzi per lo svolgimento di altri lavori durante il periodo di esecuzione dell'appalto. Il risarcimento del danno deve essere inoltre rivalutato e maggiorato degli interessi legali a decorrere dalla data di ultimazione dei lavori, in considerazione del nocumento finanziario subito dal danneggiato per la mancata, tempestiva disponibilità della somma dovuta a titolo di risarcimento. Infine, il costo sostenuto dall'impresa per la presentazione dell'offerta, in quanto investimento funzionale alla previsione di guadagno, deve essere considerato come danno emergente e pertanto risarcito.