Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 6499 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:6499SENB

Massima

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Il provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis del d.lgs. n. 327/2001 costituisce uno strumento di tutela per il proprietario del bene oggetto di occupazione illegittima per pubblica utilità, finalizzato a consentire l'acquisizione del bene da parte della pubblica amministrazione a fronte del pagamento di una indennità. Tale provvedimento, pur essendo di natura discrezionale, deve essere adottato dalla pubblica amministrazione competente entro un termine ragionevole, al fine di evitare che il proprietario rimanga indefinitamente privo della disponibilità del proprio bene e di garantire il rispetto del principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa. Pertanto, il mancato esercizio di tale potere entro un termine congruo, in assenza di valide giustificazioni, integra un'ipotesi di silenzio inadempimento suscettibile di essere impugnata in sede giurisdizionale, con conseguente obbligo per l'amministrazione di provvedere all'adozione del provvedimento richiesto. Inoltre, qualora la competenza per l'adozione del provvedimento di acquisizione sanante sia trasferita ad un diverso ente pubblico a seguito di riorganizzazione amministrativa, quest'ultimo è comunque tenuto a dare esecuzione alla sentenza che ha accertato il silenzio inadempimento e ordinato l'adozione del provvedimento, senza poter opporre incertezze sulla propria legittimazione. In tali casi, il ritardo nell'adempimento, anche se dipendente da fattori esterni come l'impugnazione della sentenza, non può essere addotto dall'amministrazione per sottrarsi all'obbligo di provvedere, dovendo essa comunque adottare il provvedimento richiesto in tempi ragionevoli.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/06/2020

N. 06499/2020 REG.PROV.COLL.

N. 03337/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 3337 del 2017, proposto da
Immobiliare Bosco di Baccano S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, via Lutezia 8;

contro

Astral s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Malcesine 30;

per l'ottemperanza

della sentenza Tar del Lazio Sez. III n. 12280/2014 del 3/12/2014;

Visti il ricorso e i relat…

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