Il diniego di accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 è legittimo quando l'intervento edilizio realizzato, consistente nella trasformazione di un sottotetto in mansarda con incremento di volumetria e superficie residenziale, non rispetta i parametri e le tipologie di interventi consentiti dalla disciplina urbanistica comunale per le zone agricole ordinarie (art. 77 delle NTA), in quanto non risulta trattarsi di nuova edilizia rurale da parte di imprenditori agricoli a titolo principale, né di interventi di manutenzione, risanamento conservativo o adeguamento funzionale di edifici esistenti. Inoltre, l'intervento, comportando un incremento di volumetria e superficie utile in area soggetta a vincolo paesaggistico, è precluso dalla previsione di divieto di rilascio di titolo in sanatoria per opere realizzate in assenza di autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell'art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004. L'amministrazione, investita di una domanda di accertamento di conformità, è legittimata a valutare la fattispecie concreta e ad applicare la disciplina normativa più idonea, senza essere vincolata alla specifica richiesta del privato di applicazione dell'art. 37 anziché dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001. Infine, l'eventuale inefficacia o illegittimità di precedenti ordinanze di demolizione non incide sulla legittimità del diniego di accertamento di conformità, che si fonda esclusivamente sulla verifica dei presupposti di cui all'art. 36 citato.