Consiglio di Stato sentenza n. 3103 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:3103SENT

Massima

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La convenzione urbanistica stipulata tra un Comune e un soggetto lottizzante, pur perdendo efficacia per il decorso del termine decennale previsto dalla legge urbanistica, mantiene la sua validità e con essa gli obblighi assunti dal lottizzante, in particolare quello di cedere gratuitamente al Comune le aree destinate alle opere di urbanizzazione. Pertanto, il Comune può agire in giudizio per ottenere l'adempimento in forma specifica di tale obbligo di cessione, ovvero, ove ciò non sia possibile, il risarcimento del danno per equivalente monetario corrispondente al valore delle opere di urbanizzazione non realizzate, con decorrenza degli interessi moratori dal momento della costituzione in mora del lottizzante. Il termine di prescrizione decennale per l'esercizio di tali diritti da parte del Comune decorre dalla scadenza della convenzione, ma può essere interrotto da atti interruttivi come le diffide formali e le azioni giudiziarie promosse dal Comune. Pertanto, il Comune può ottenere la condanna del lottizzante all'adempimento in forma specifica o, in subordine, al risarcimento del danno, senza che sia precluso il suo diritto per decorso del termine di prescrizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/04/2021

N. 03103/2021REG.PROV.COLL.

N. 07761/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7761 del 2015, proposto dal Comune di Arenzano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio di quest’ultimo in Roma, via ((omissis)), n. 2;

contro

la I.C.E.F. s.r.l. in liquidazione, in persona del liquidatore legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso il loro studio in Roma, via ((omissis)), n. 7;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Liguria n. 148 del 29 gennaio 2015.

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