Cassazione penale Sez. III sentenza n. 26111 del 23 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26111PEN

Massima

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L'omessa indicazione delle generalità della persona che ha materialmente presentato l'atto di impugnazione non determina l'inammissibilità dell'impugnazione stessa, purché sia comunque possibile desumere l'identità del soggetto titolare del relativo diritto e non vi sia concreta incertezza sulla legittima provenienza del gravame. La legge processuale non prescrive particolari formalità per il conferimento dell'incarico di presentazione dell'atto di impugnazione, che può avvenire anche oralmente, sempre che, in ragione del rapporto dell'incaricato con il titolare del potere di impugnazione, si abbia piena garanzia circa l'autenticità della sottoscrizione. L'inammissibilità può essere pronunciata solo se l'omessa indicazione delle generalità della persona che ha presentato l'atto assuma caratteristiche tali da far escludere anche la possibilità della presunzione (altrimenti doverosa) della legittima provenienza dell'atto, non potendosi far ricadere sulla parte negligenze della cancelleria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Caltanisetta;

avverso l'ordinanza del tribunale della liberta' della citta' anzidetta del 29 gennaio del 2009;

e nei confronti di:

Ca. Ro. , nato il (OMESSO);

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

sentito procuratore generale nella persona del Dott. ((omissis)), il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso con conseguente annul…

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