Il mancato rispetto del termine perentorio di novanta giorni per la riassunzione del processo interrotto a seguito della cancellazione dall'Albo dell'avvocato difensore di una delle parti determina l'estinzione del ricorso, in applicazione degli articoli 80 e 85 del Codice del processo amministrativo. Il processo interrotto per causa imputabile a una delle parti può essere riassunto entro il termine perentorio di novanta giorni dalla conoscenza legale dell'evento interruttivo, decorso il quale il giudizio si estingue. Tale principio tutela l'esigenza di certezza e celerità del processo amministrativo, impedendo che il procedimento rimanga indefinitamente sospeso per fatti imputabili alle parti. La declaratoria di estinzione del ricorso, in assenza di una tempestiva riassunzione, costituisce un provvedimento dovuto e vincolato, che non implica alcuna valutazione nel merito della controversia, ma si limita a prendere atto del mancato rispetto del termine perentorio previsto dalla legge per la prosecuzione del giudizio. La massima si applica a tutti i casi di interruzione del processo amministrativo per fatti imputabili alle parti, a prescindere dalla natura e dall'oggetto della controversia, al fine di assicurare l'ordinato e tempestivo svolgimento del procedimento giurisdizionale.