Consiglio di Stato sentenza n. 10101 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:10101SENT

Massima

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L'ingiunzione di demolizione di un'opera edilizia realizzata senza il prescritto titolo abilitativo è atto dovuto e sufficientemente motivato con la mera affermazione dell'accertata abusività, senza necessità di ulteriori motivazioni in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso. Tale provvedimento è legittimo anche quando intervenga a notevole distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso, indipendentemente dalla responsabilità del titolare attuale e dal fatto che il trasferimento dell'immobile non denoti intenti elusivi dell'obbligo di ripristino, in quanto la repressione degli abusi edilizi, in attuazione di norme inderogabili di legge, non è soggetta a termini di decadenza o di prescrizione. L'onere di provare l'epoca di realizzazione dell'opera al fine di escludere la necessità del titolo edilizio grava esclusivamente sul privato, non essendo sufficiente a tal fine la mera produzione di documentazione fotografica o aerofotogrammetrica. L'amministrazione non è tenuta a motivare in ordine alla prevalenza dell'interesse pubblico al ripristino della legalità violata sull'affidamento del privato, atteso che tale interesse è insito nella stessa natura vincolata del provvedimento demolitorio. Infine, la mancata indicazione dell'area passibile di acquisizione al patrimonio pubblico in caso di inottemperanza all'ordine di demolizione non determina l'illegittimità di quest'ultimo, trattandosi di requisito necessario ai fini dell'acquisizione, che costituisce distinta misura sanzionatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/11/2023

N. 10101/2023REG.PROV.COLL.

N. 07488/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7488 del 2017, proposto da
Maria Compagnone, rappresentata e difesa dall'avvocato Francesco Gentile, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Luigi Tretola Studio Lombardo & Associati in Roma, via Taro, n. 56;

contro

Comune di Ottaviano, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaello Capunzo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Alfredo Placidi in Roma, via Barnaba Tortolini, n. 30;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Ca…

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