Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34827 del 7 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:34827PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato sussiste quando il concorrente abbia posto in essere un comportamento esteriore idoneo ad arrecare un contributo apprezzabile alla commissione del reato, mediante il rafforzamento del proposito criminoso o l'agevolazione dell'opera degli altri concorrenti, aumentando così la possibilità della produzione del reato. Il dolo di concorso può essere desunto anche dalla premeditazione e dalla condivisione del fine illecito, come nel caso di un agguato teso alla consumazione di un sequestro di persona finalizzato alla restituzione di un bene precedentemente sottratto. Non configura il concorso "anomalo" di cui all'art. 116 c.p., ma rientra nella comune disciplina del concorso di persone, l'ipotesi in cui vengano commessi reati ulteriori rispetto a quello programmato, sia pure ad esso collegati. Ai fini della configurabilità del tentativo di violenza privata, è sufficiente che la minaccia sia idonea a incutere timore e diretta a costringere il destinatario a tenere, contro la propria volontà, la condotta pretesa dall'agente, senza che sia necessario che la minaccia abbia effettivamente intimorito il soggetto passivo determinando una costrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) JUNIOR, nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/03/2019 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PIRRELLI FRANCESCA ROMANA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata del 20 marzo 2019, la Corte d'appello di …

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