Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46228 del 13 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46228PEN

Massima

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Il comportamento provocatorio e ingiurioso della vittima, se ritenuto sussistente, può escludere la responsabilità penale dell'imputato per i reati di ingiuria e minaccia, in quanto la provocazione può integrare la scriminante della legittima difesa morale prevista dall'art. 599, comma 2, c.p. Tuttavia, la valutazione della sussistenza di tale esimente deve essere adeguatamente motivata dal giudice, non potendo basarsi su mere formule di stile o considerazioni insufficienti. Inoltre, l'assoluzione per il reato di minaccia non può fondarsi esclusivamente sulla mancanza dell'elemento soggettivo, senza una congrua motivazione in ordine all'insussistenza dell'intimidazione oggettiva nelle espressioni utilizzate dall'imputato. Il giudice è pertanto tenuto a una puntuale e logica motivazione in ordine alla sussistenza o meno degli elementi costitutivi dei reati contestati, nonché all'applicabilità di eventuali cause di giustificazione, al fine di rendere la decisione immune da vizi di illogicità e contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea Presidente del 30/09/2 -

Dott. BEVERE Antonio Consigliere SENTE -

Dott. BRUNO Paolo Consigliere N. 2 -

Dott. VESSICHELLI Maria Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo rel. Consigliere N. 44000/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI CATANIA;

nei confronti di:

1) FL. ED. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 234/2009 GIUDICE DI PACE di CATANIA, del 30/07/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBE…

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