Il mancato rispetto delle garanzie partecipative previste dalla legge n. 241 del 1990, in particolare l'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento amministrativo, comporta l'annullamento dell'ordinanza contingibile e urgente adottata dall'amministrazione comunale, salvo che questa non dimostri che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato. L'ipotesi derogatoria all'obbligo di comunicazione di avvio del procedimento, costituendo eccezione ad una regola generale, deve essere interpretata in modo restrittivo, richiedendo l'amministrazione di dare contezza nel provvedimento finale delle particolari esigenze di celerità del procedimento che non hanno consentito la comunicazione senza compromettere definitivamente il soddisfacimento dell'interesse pubblico. Inoltre, l'ordinanza contingibile ed urgente ex art. 54 D. Lgs. n. 267/2000 costituisce atto discrezionale nell'an e nel quid, sicché l'amministrazione deve dimostrare che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato.