Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità per un incidente stradale che abbia causato la morte di una persona deve essere attribuita in base all'accertamento della concorrente responsabilità delle parti coinvolte, valutando le circostanze del caso concreto e applicando il criterio di cui all'art. 2054 c.c. Pertanto, il giudice di merito può ripartire la responsabilità tra il conducente del veicolo e la vittima, in base al grado di colpa di ciascuno, senza che ciò comporti una violazione delle norme sulla ripartizione dell'onere della prova. Inoltre, il risarcimento del danno morale e patrimoniale deve essere determinato in relazione all'effettiva entità del pregiudizio subito, applicando i criteri di cui agli artt. 2056 e 1223 c.c., senza che l'indennizzo assicurativo possa comportare una decurtazione automatica del risarcimento. Infine, il termine per l'impugnazione della sentenza di appello decorre dalla data del deposito della stessa e non dalla comunicazione di un successivo provvedimento di correzione di errore materiale, salvo che l'impugnazione riguardi specificamente le parti corrette.