Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20412 del 21 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20412PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il comportamento di resistenza e violenza fisica nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche in caso di erronea percezione della loro qualità soggettiva da parte dell'imputato, non può essere giustificato dalla legittima difesa putativa, in quanto il dovere di riconoscere e rispettare l'autorità pubblica sussiste indipendentemente dalla consapevolezza dell'imputato. L'ordinamento giuridico tutela l'esercizio delle funzioni pubbliche e sanziona penalmente i comportamenti che ostacolano o aggrediscono l'attività dei pubblici ufficiali, a prescindere dalla conoscenza o meno della loro qualità da parte dell'agente. L'imputato non può invocare a sua discolpa la mancata percezione della qualità di pubblico ufficiale degli operanti, in quanto tale consapevolezza non è elemento costitutivo del reato, ma il dovere di rispettare l'autorità pubblica sussiste in ogni caso. La valutazione della situazione soggettiva dell'imputato, come il pregresso episodio traumatico invocato, non può escludere la responsabilità penale per i reati di resistenza e lesioni a pubblici ufficiali, in quanto l'ordinamento giuridico tutela in modo preminente l'esercizio delle funzioni pubbliche, a prescindere dalle condizioni psicologiche dell'agente. Il giudice di merito, pertanto, può legittimamente ritenere provata la responsabilità penale dell'imputato sulla base di una motivazione adeguata e immune da vizi logici, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tale valutazione di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pe. Ma. ;

contro sentenza della Corte d'Appello di Milano in data 9.2.2006;

letti gli atti; udita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udite le conclusioni del P.G. Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Ricorre Pe. Ma. , per il tramite del proprio difensore, avverso sentenza della Corte d'Appello di Milano in data 9.2.2006, che ha confermato la sua condanna per i …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.