Cassazione penale Sez. I sentenza n. 21171 del 29 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:21171PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio richiede il dolo diretto, anche nella forma del dolo alternativo, non essendo sufficiente il dolo eventuale. Ai fini della gravità indiziaria, il giudice deve accertare con adeguata motivazione che l'agente abbia agito con la consapevolezza e la volontà di cagionare la morte della vittima, o quantomeno di provocarle lesioni gravi, in modo non equivoco e con atti idonei a realizzare l'evento. Non è sufficiente la mera accettazione del rischio di verificazione dell'evento letale, essendo necessaria una valutazione più pregnante dell'elemento soggettivo, che escluda la possibilità di una condotta meramente imprudente o diretta a spaventare o ledere in modo non grave la persona offesa. Il giudice deve quindi motivare in modo chiaro e logico la sussistenza del dolo diretto, anche alternativo, sulla base degli elementi probatori acquisiti, senza confonderlo con il dolo eventuale, incompatibile con la fattispecie del tentativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Relatore

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. LANNA Angelo Valerio - Consigliere

ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ra.Gi. nato a M il (omissis)
avverso l'ordinanza del 10/08/2023 del Trib. Libertà di Palermo
udita la relazione svolta dal Consigliere Vincenzo Siani;
sentite le conclusioni del PG, Assunta Cocomello, che si è riportata alle motivazioni della memoria, già depositata e notificata alla parte ricorrente chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. Pa.Tr., che ha concluso insistendo per l'accoglimento dei motivi di ricorso e dei motivi nuovi;
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, emessa il 10 agosto 2023, il Tribunale di Pa…

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