Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2169 del 17 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2169PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di condanna per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, afferma che il giudice di merito ha adeguatamente motivato il giudizio di responsabilità penale dell'imputato sulla base delle dichiarazioni rese dagli agenti operanti, ritenute credibili, e delle risultanze del referto medico, non smentite dalle dichiarazioni spontanee dell'imputato, ritenute inattendibili. Inoltre, il giudice di merito ha correttamente motivato la determinazione della pena, negando le circostanze attenuanti generiche in ragione dei numerosi precedenti penali dell'imputato, anche specifici, e ritenendo equa la pena inflitta, pari al minimo edittale, nonché la sussistenza dei presupposti per la recidiva, in considerazione della maggiore pericolosità sociale dell'imputato desunta dai precedenti penali. Pertanto, il ricorso per cassazione, che sollecita una diversa valutazione di merito, è dichiarato inammissibile, in quanto la Corte di legittimità deve limitarsi a verificare la completezza e la logicità della motivazione, senza poter riesaminare il merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza dell'08/02/2018 della Corte d'appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Dall'((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, la Corte d'appello di Catania ha conferma…

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