Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21096 del 29 maggio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:21096PEN

Massima

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Il decorso di un considerevole arco temporale tra il momento di consumazione del reato associativo di cui all'art. 74 D.P.R. n. 309 del 1990 e l'applicazione della misura cautelare, in assenza di ulteriori elementi fattuali idonei a dimostrare la perdurante attualità del pericolo, può determinare l'affievolimento della presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen., imponendo al giudice una specifica valutazione circa la concretezza e l'attualità di tali esigenze, anche alla luce della natura non necessariamente stabile del vincolo associativo in tale tipologia di reato. Ciò in quanto la presunzione di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen. non è assoluta, ma relativa, e può essere superata dalla prova contraria desumibile dal decorso di un rilevante lasso di tempo privo di ulteriori condotte sintomatiche di perdurante pericolosità. Il giudice, pertanto, è tenuto a valutare espressamente l'incidenza del tempo trascorso sui presupposti applicativi della misura cautelare, senza poter omettere tale valutazione sulla base della mera sussistenza della presunzione, specie quando il reato contestato non presenta i caratteri di stabilità e permanenza propri dell'associazione di stampo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Relatore

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Sp.Mi., nato a F il (Omissis);
avverso l'ordinanza emessa il 10 agosto 2023 dal Tribunale di Bari;
visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Debora Tripiccione;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Giuseppe Riccardi, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Sp.Mi. ricorre per Cassazione avverso l'ordinanza dei Tribunale di Bari che ha confermato l'ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere per…

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