Cassazione penale Sez. III sentenza n. 981 del 10 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:981PEN

Massima

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Il decorso del tempo dalla commissione del reato, pur rilevante ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, non è di per sé sufficiente a determinare l'attenuazione o la cessazione delle stesse, specie in relazione ai reati di natura associativa, ove occorrono elementi specifici idonei a dimostrare l'irreversibile recisione dei legami del soggetto con l'organizzazione criminale di appartenenza. Pertanto, ai fini della sostituzione di una misura cautelare più grave con una meno afflittiva, il mero trascorrere del tempo, in assenza di ulteriori concreti elementi che comprovino il venir meno del pericolo di reiterazione del reato, non è di per sé sufficiente a superare la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della misura applicata, specie quando si procede per delitti caratterizzati da una particolare gravità e pericolosità sociale, come quelli di natura associativa. Il giudice, nel valutare l'attualità del pericolo di recidiva ai fini della modifica della misura cautelare, deve pertanto considerare non solo il decorso del tempo dal fatto, ma anche le peculiarità dell'intera vicenda cautelare, senza limitarsi a valutazioni meramente formali o di stile, dovendo invece fornire una motivazione adeguata e logica in relazione alla persistenza o meno delle esigenze cautelari, anche alla luce di eventuali elementi sopravvenuti nel corso del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. CERRONI Claud - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da il:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 23/07/2018 del Tribunale di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 luglio 2018 il Tribunale di L'Aquila, quale Giudice del riesame delle misure caut…

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