Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1824 del 16 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:1824PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di applicazione di una misura di prevenzione personale, può legittimamente fondare il proprio giudizio di attualità della pericolosità sociale del proposto sulla base di fatti accertati in un precedente procedimento cautelare penale, purché il continuum temporale tra tali fatti e l'iniziativa cautelare penale renda ragionevole il nesso di attualità con il momento di deliberazione del provvedimento di prevenzione. In tale contesto, la motivazione del decreto impugnato non è affetta da vizi di manifesta illogicità o irragionevolezza tali da renderla meramente apparente, con la conseguenza che il sindacato di legittimità del giudice di cassazione è limitato alla sola violazione di legge, senza possibilità di censurare il merito della valutazione compiuta dal giudice di merito in ordine alla sussistenza dei presupposti applicativi della misura di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Ange - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/04/2017 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
lette le conclusioni del PG, di seguito riportate.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto deliberato in data 07/04/2017, la Corte di appello di L'Aquila ha parzialmente confermato il decreto in data 02/03/2016 con il quale il Tribunale di Pescara aveva applicato a (OMISSIS) la misura di prevenzione della sorveglianza speci…

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