Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24651 del 8 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24651PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione di sostanza stupefacente richiede un contributo partecipativo, morale o materiale, del concorrente alla realizzazione dell'evento illecito, caratterizzato dalla coscienza e volontà di arrecare un contributo alla condotta di detenzione. La mera consapevolezza della presenza della droga non è sufficiente a configurare il concorso, essendo necessario che il contributo del concorrente si esplichi nell'occultamento, nella custodia o nel controllo dello stupefacente. Tuttavia, il concorso può configurarsi anche nel caso in cui il contributo del concorrente si limiti ad agevolare o assicurare un ausilio nell'occultamento, nella custodia o nel controllo della sostanza stupefacente. La finalità di spaccio della detenzione di sostanza stupefacente, che esclude l'uso personale, può essere provata attraverso una pluralità di indizi, quali lo stato di tossicodipendenza dell'imputato, il contesto ambientale, i rapporti con soggetti implicati nel traffico, la capacità patrimoniale dell'imputato in rapporto allo stupefacente detenuto, la qualità e quantità della sostanza, le modalità di custodia e frazionamento, il ritrovamento di strumenti idonei al taglio, il luogo e le modalità dell'accertamento. Tali indizi, valutati nel loro complesso, devono condurre a un giudizio di fatto, immune da vizi di manifesta illogicità, sulla finalità di cessione a terzi della detenzione di stupefacenti. Ai fini della configurabilità della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto prevista dall'art. 131-bis c.p., il giudizio sulla tenuità richiede una valutazione complessiva e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie concreta, che tenga conto delle modalità della condotta, del grado di colpevolezza e dell'entità del danno o del pericolo, sempre che la condotta non sia abituale. Il diniego dell'attenuante speciale di cui all'art. 4, comma 3, L. n. 110/1975 può essere motivato anche in modo implicito, attraverso il richiamo ai profili di pericolosità del comportamento dell'imputato desumibili dalla negazione delle circostanze attenuanti generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. GALANTI Alberto - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS)
avverso la sentenza del 13-04-2022 della Corte di appello di Palermo;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso trattato ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, con discussione orale;
udita la relazione del ((omissis));
udita la requisitoria del Procuratore generale, ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito il difensore dei ricorrenti avv. (OMISSIS) che ha co…

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