Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26214 del 14 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26214PEN

Massima

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La valenza offensiva di una determinata espressione, ai fini della configurabilità del reato di ingiurie, deve essere valutata in relazione al contesto nel quale essa è stata pronunciata, tenendo conto della situazione relazionale tra le parti, della finalità perseguita e dell'assenza di intento diffamatorio. Pertanto, espressioni utilizzate per manifestare mera insoddisfazione o dissenso, in assenza di un intento offensivo del decoro altrui, non integrano il reato di ingiurie, essendo scriminate dalla tutela del diritto di critica e di manifestazione del pensiero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 125/2010 TRIBUNALE di ROMA, del 31/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 17/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele …

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