Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22325 del 23 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22325PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione non può modificare la data di commissione del reato accertata con sentenza passata in giudicato, salvo il caso in cui l'epoca di consumazione non sia stata indicata in modo preciso e con ben definiti riferimenti fattuali nel capo di imputazione. Laddove il giudizio di merito abbia dichiarato l'imputato responsabile per una condotta associativa delimitata temporalmente, il giudice dell'esecuzione non può riesaminare tale aspetto, in quanto ciò avrebbe dovuto formare oggetto di specifica impugnazione nella fase di cognizione. Inoltre, il mero spostamento in avanti della data di affiliazione associativa non è di per sé favorevole per l'imputato, dovendo essere valutato alla luce di altri istituti processuali e sostanziali. Il giudice dell'esecuzione è vincolato ai punti della decisione di merito che hanno acquisito autorità di giudicato, non potendo procedere a una revisione di tali aspetti in sede esecutiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/12/2022 della CORTE APPELLO di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. STEFANO APRILE;
lette le conclusioni del PG Dr. PIRRELLI ((omissis)) che ha concluso per il rigetto;
Dato avviso al difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Corte d'appello di Bari, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha revocato, su richiesta del Procuratore generale, il beneficio dell'indulto concesso a (OM…

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