Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24369 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24369PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione della sentenza impugnata, deve limitarsi a riscontrare l'esistenza di un logico apparato argomentativo sui vari punti della decisione, senza poter procedere a una rilettura degli elementi di prova, la cui valutazione è riservata in via esclusiva al giudice di merito. Il vizio di motivazione, per essere rilevante, deve incidere in modo decisivo sul compendio indiziario, disarticolandone la capacità dimostrativa. Eventuali discrasie logiche o carenze motivazionali devono avere la capacità di inficiare l'iter argomentativo della decisione, che si fonda su plurime fonti testimoniali e probatorie. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo i casi di manifesta illogicità o carenza motivazionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - rel. Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/05/2022 della Corte d'appello di Roma;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa GAI Emanuela;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
lette le conclusioni scritte e nota spese della parte civile;
letta la memoria di replica in data 28 marzo 2023 d…

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