Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32656 del 24 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32656PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di un'ordinanza cautelare, non può riesaminare gli elementi di fatto e le valutazioni soggettive compiute dal giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la congruità e la logicità dell'apparato argomentativo utilizzato per giustificare il provvedimento, nonché l'assenza di errori logici o giuridici manifesti. In particolare, il controllo sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e sulla adeguatezza della misura cautelare adottata è riservato in via esclusiva al giudice di merito, il cui apprezzamento non può essere sindacato in sede di legittimità se la motivazione risulta adeguata, coerente ed esente da vizi logici. Pertanto, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine alla rilevanza e concludenza degli elementi probatori, all'attendibilità delle fonti dichiarative e alla prognosi di pericolosità sociale dell'indagato, quando la motivazione del provvedimento impugnato risulti immune da errori logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. DI MARZIO F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1364/2014 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 30/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FABRIZIO DI MARZIO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar sulla inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con l'ordinanza oggi impugnata il Tribunale di Venezia, a seguito di istanza di riesame avanzata nell'interesse di …

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